Mordano (Bologna), 8 aprile 2025
L’impianto è uno dei principali componenti dell’ampio progetto di potenziamento del sistema idrico a servizio di 13 comuni e sta prendendo forma nel segno dell’economia circolare: il terreno movimentato durante i lavori è stato completamente recuperato ed è stato riutilizzato nel raggio di pochi chilometri. Una parte è andata a rafforzare gli argini del Senio a Cotignola
È l’intervento più rilevante, in ambito acquedottistico, mai realizzato sul territorio gestito dal Gruppo Hera, sia per il valore economico dell’investimento e sia per l’ampiezza del sistema territoriale coinvolto: si tratta del progetto di ottimizzazione e potenziamento del sistema idrico di ben 13 comuni del Ravennate e dell’Imolese che, al termine dei lavori previsto nel corso del 2026, avranno un servizio ancora più solido, sicuro, efficiente e resiliente, in grado di adattarsi maggiormente anche alle conseguenze dei cambiamenti climatici. Tutto questo sarà possibile grazie a un investimento complessivo di circa 50 milioni di euro, di cui 31 finanziati da CON.AMI, 17 dal Gruppo Hera, all’interno del piano generale condiviso e approvato da Atersir, l’ente regionale di regolazione per i servizi idrici e i rifiuti, più oltre 1 milione dal Piano Nazionale Acquedotti.
Sono due i tasselli principali del progetto: il nuovo potabilizzatore che sta prendendo forma a Bubano (frazione di Mordano-BO), con una potenzialità quadrupla rispetto all’impianto attuale, e la nuova condotta (lunga 17 chilometri) che collega l’impianto alla rete idrica di Castel Bolognese e che, oltre a quest’ultimo comune, sarà in grado di “unire i puntini” e servire un territorio molto ampio che comprende Imola, Mordano, Riolo Terme, Bagnara di Romagna e Solarolo, Conselice, Sant’Agata sul Santerno, Castel San Pietro Terme, Castel Guelfo e Medicina, per poi ampliarsi progressivamente anche ai comuni di Dozza e Massa Lombarda. Gli obiettivi dell’opera, il cui complesso iter autorizzativo si è completato nel 2022, anno in cui è iniziata la posa delle prime condotte, sono principalmente: aumentare la riserva idrica; creare un sistema più flessibile garantendo la continuità del servizio e la disponibilità di acqua grazie all’interconnessione di sistemi acquedottistici oggi isolati; rispondere sempre meglio alla crescente domanda di acqua dovuta all’espansione residenziale e industriale sul territorio; ridurre il consumo di risorsa idrica proveniente dai pozzi. A questi obiettivi si aggiunge un altro bersaglio centrato all’interno del cantiere del nuovo potabilizzatore, nel segno dell’economia circolare: i 30.000 metri cubi di terreno scavato saranno tutti recuperati e riutilizzati nel raggio di pochi chilometri.
Mentre proseguono i lavori di realizzazione della nuova dorsale idrica, all’interno del cantiere del nuovo potabilizzatore di Bubano stanno prendendo forma le opere più importanti che serviranno a costruire un impianto in grado di produrre 160 litri al secondo di acqua potabile rispetto ai 40 litri attuali. Per illustrare lo stato di avanzamento dei lavori, Hera e CON.AMI hanno deciso di aprire le porte del cantiere e fare il punto sull’opera, durante una conferenza stampa alla quale sono intervenuti Nicola Tassinari, Sindaco di Mordano; Luca Della Godenza, Sindaco di Castel Bolognese; Marco Panieri, Presidente dell’Assemblea dei Sindaci di CON.AMI; Fabio Bacchilega, Presidente CON.AMI; Erika Carloni, Responsabile del Procedimento, Gruppo Hera; Paolo Gelli, Responsabile Operations Idrico Emilia, Gruppo Hera.
Il cantiere del nuovo potabilizzatore di Bubano: a che punto siamo e dove vanno i 30.000 metri cubi di terreno scavato
Il nuovo potabilizzatore di Bubano costituisce lo stralcio più rilevante del progetto, con oltre 30 milioni di euro finanziati completamente da CON.AMI. L’impianto, oltre a quadruplicare la produzione di acqua potabile per uso civile arrivando a 160 litri al secondo, prevede di ottimizzare la linea di trattamento industriale che continuerà a produrre, come oggi, 400 litri al secondo di acqua (alimentando anche potabilizzatori più piccoli della zona, come per esempio Castel San Pietro, Conselice e Sant’Agata) di qualità sempre migliore. Sarà inoltre realizzato un adeguato trattamento fanghi per tutto il sito impiantistico, soluzione che rende più efficiente il processo di trattamento dell’acqua, limitando gli scarichi al minimo possibile. Il nuovo impianto sarà dotato anche di un fabbricato visitatori (che nascerà all’interno della struttura esistente), per favorire la divulgazione delle attività di trattamento dell’acqua e del tenore industriale della gestione della risorsa idrica.
Quando si realizza un’opera così importante, si scava una grande quantità di terreno. Nel caso del cantiere di Bubano, si tratta complessivamente di circa 30.000 metri cubi. Nel rispetto dei principi di economia circolare, parte fondamentale della strategia del Gruppo Hera, il terreno scavato è stato tutto recuperato. Una parte (circa 1.000 metri cubi) è stata anche utilizzata per il rafforzamento e il rifacimento degli argini del fiume Senio, nella zona di Cotignola; circa 10.000 metri cubi sono stati recuperati nella produzione di mattoni ad alte prestazioni energetiche nella fabbrica Wienerberger che si trova a meno di un chilometro dal cantiere; circa 15.000 metri cubi serviranno a mettere in sicurezza le scarpate di alcuni fronti di lavoro nel sito estrattivo di Recter Srl che si trova a un paio di chilometri dal cantiere; infine, circa 5.000 metri cubi saranno recuperati nel sito del nuovo impianto per le opere a verde previste a conclusione dei lavori.
Ad oggi sono stati scavati circa 22.000 metri cubi di terreno, ne rimangono quindi circa 8.000. Sono state completate le fondazioni di tutti i fabbricati (significa aver realizzato quasi 1.900 colonne per una lunghezza totale che sfiora i 30 chilometri) e sono iniziati i primi getti delle opere civili. Entro il mese di maggio si apriranno tre nuovi fronti di lavoro con l’installazione di tre grandi gru per realizzare i manufatti a servizio del processo di potabilizzazione. Entro giugno si aprirà un quarto fronte per realizzare la palazzina degli uffici, e nel corso dell’estate inizierà l’installazione delle opere elettromeccaniche.
Il nuovo potabilizzatore occuperà un’area di 30.000 metri quadrati e i serbatoi di accumulo passeranno dai 1.800 metri cubi attuali a oltre 3.000 metri cubi. Per realizzare i nuovi fabbricati, oltre 550 betoniere lavoreranno 5.500 metri cubi di calcestruzzo che, per le armature, avrà bisogno di 620.000 chilogrammi di acciaio. Solo per le scale di accesso e le passerelle, saranno utilizzati 20.000 chilogrammi di metallo.
La nuova dorsale idrica che collega Bubano alla rete di Castel Bolognese
L’intervento sulle reti viene effettuato in due stralci. Il primo consiste nella posa di una nuova rete lunga circa 6 km che porterà l’acqua a uso civile dall’impianto di Bubano al pensile di Chiusura (Imola) in via della Fossetta. In parallelo, sarà totalmente rinnovato e potenziato il tratto di rete idrica a uso industriale da Bubano (via Fluno) a Imola (via Bicocchino), per circa 2,6 km di lunghezza.
Il secondo stralcio prevede il proseguimento della posa della condotta dal pensile di Chiusura, dove termina il primo stralcio, fino a congiungersi alla rete di Castel Bolognese, per 8,5 km in tutto. In questo modo sarà realizzata una nuova dorsale idrica che attraverserà i comuni di Mordano, Imola e Solarolo, per terminare a Castel Bolognese. Il tracciato si sviluppa prevalentemente in area di campagna. Alcuni tratti di rete saranno posati con tecnologia “no-dig”, ossia senza scavi a cielo aperto, tramite trivellazioni.
Le parole dei protagonisti
Nicola Tassinari, Sindaco di Mordano: “Siamo fieri di poter ospitare sulla nostra area comunale un’infrastruttura così importante per le strategie di sviluppo del territorio. La risorsa acqua è un elemento fondamentale, da dover utilizzare nel modo più razionale possibile, e questo impianto darà un contributo enorme nell’opera di potenziamento, valorizzazione e messa in sicurezza di un’ampia superficie. Il tutto in un’epoca climatica complessa che ha registrato, nel 2022, significative difficoltà nelle fasi di approvvigionamento idrico causate da un lungo periodo di siccità. Con questo intervento compiamo quindi un deciso salto in avanti, frutto di passaggi autorizzativi iniziati nel 2017, garantendo al territorio anche una maggiore capacità di sviluppo economico. Una menzione di merito al piano di riutilizzo di parte dei 30mila metri cubi scavati per la realizzazione dell’opera visto che ci troviamo in siti particolarmente sensibili in termini di sicurezza idraulica della zona. Un altro tema estremamente attuale e delicato a cui porre la massima attenzione”.
Marco Panieri, Presidente dell’Assemblea dei Sindaci di CON.AMI: “Questo intervento rappresenta una delle opere più strategiche degli ultimi anni per il nostro territorio. Non solo per la portata economica e infrastrutturale, ma anche per l’impatto diretto che avrà sulla qualità della vita dei cittadini e sulla resilienza del sistema idrico. Il nuovo potabilizzatore di Bubano, insieme alla dorsale che unirà ben 13 comuni, è la dimostrazione concreta di cosa significa fare sistema: istituzioni, enti gestori e territori che collaborano con visione e responsabilità. Un’opera che guarda al futuro, alla sostenibilità e alla sicurezza di un bene essenziale come l’acqua, segnando un passaggio storico per il Consorzio che torna ad investire sulle sue reti e sui servizi”.
Fabio Bacchilega, Presidente CON.AMI: “Numeri alla mano, con una cifra di 31 milioni di euro, si tratta di uno degli investimenti più significativi sostenuti da CON.AMI in termini di sviluppo e potenziamento dei servizi dedicati al territorio. Una progettualità virtuosa che intercetta il concetto di buona gestione delle risorse idriche, a maggior ragione in questo frangente storico in cui si parla sempre più insistentemente dei risvolti dei cambiamenti climatici, e di resilienza di fronte alle crescenti emergenze del comparto. Il nuovo potabilizzatore ha l’obiettivo di assicurare ad una vasta area, che al termine dei lavori comprenderà ben 13 Comuni consorziati, una maggiore tenuta di fronte ai crescenti effetti della siccità. Il tutto grazie ad un sistema di notevole efficienza e flessibilità in grado di gestire le richieste idriche e assecondare le previsioni di sviluppo urbanistico e le esigenze del sistema produttivo. Uno scenario che diventa realtà attraverso quella visione di sistema che è propria di CON.AMI: la volontà di investire risorse in soluzioni innovative capaci di accompagnare il progresso sociale e favorire lo sviluppo sostenibile. Elementi basilari per puntare alla progressiva miglioria della qualità della vita nelle comunità che aderiscono al nostro Consorzio. Desidero formulare un ringraziamento a tutto il comparto tecnico del CON.AMI, guidato dal direttore Giacomo Capuzzimati, e all’intero gruppo di lavoro di Hera impegnato nello sviluppo dell’importante progetto”.
Luca Della Godenza, Sindaco di Castel Bolognese: “Oggi siamo sul cantiere del nuovo impianto di potabilizzazione, un’opera attesa e fondamentale per il futuro della nostra comunità. Un investimento concreto che garantirà, una volta concluso, un approvvigionamento idrico più sicuro e una qualità dell’acqua decisamente migliore, riducendone la durezza, problema che oggi pesa sulla vita quotidiana di tante famiglie. Dopo anni di lavoro e progettazione, constatare l’avanzamento del cantiere è una grande soddisfazione. Entro il 2026 avremo un’infrastruttura moderna, sostenibile e al servizio del bene comune”.
Erika Carloni, Responsabile del Procedimento, Gruppo Hera: “Abbiamo cercato di apportare valore ad ogni fase di sviluppo della realizzazione del nuovo potabilizzatore di Bubano, un’opera da sempre valutata all’interno di un piano complessivo di riassetto della rete e delle fonti di alimentazione dell’acqua potabile, con l’obiettivo di migliorare ancora la flessibilità nella gestione della fornitura idrica e garantire un servizio sempre migliore al territorio. Nel corso dei lavori abbiamo adottato scelte sostenibili, su tutte quella che riguarda la gestione dei materiali di scavo, integralmente recuperati nel raggio di pochi chilometri e con destinazioni importanti”.
Paolo Gelli, Responsabile Operations Idrico Emilia, Gruppo Hera: “Il nuovo potabilizzatore di Bubano rientra in un progetto con il quale intendiamo incrementare la resilienza idrica di un ampio e importante territorio, che comprende ben 13 comuni, e che ha dovuto fronteggiare negli ultimi anni, oltre agli eventi alluvionali, anche periodi di forte siccità, come nel 2022. È un’opera virtuosa e sostenibile, mirata alla tutela e alla sempre maggiore disponibilità della risorsa idrica e alla garanzia della continuità del servizio che rendiamo ai cittadini e alle imprese in qualità di gestori del servizio idrico integrato. Sono obiettivi centrali nella nostra strategia di sviluppo e pienamente condivisi con le istituzioni del territorio insieme alle quali stiamo collaborando per realizzare questo progetto sfidante, complesso e lungimirante”.